A te che dici che i monaci fanno un lavoro semplice.
Sarebbe buffo se i fantasmi importunassero con le loro apparizioni ogni volta che i monaci abborracciano la celebrazione di un funerale. Ma anche quando i monaci abborracciano un funerale, i fantasmi non fanno nulla. Per questo motivo la vita dei monaci fluttua in un limbo.
In ogni modo cosa fanno i monaci quando celebrano un funerale? Mi rassomigliano a qualcuno che spara a salve, ne fa un film che poi fotografa.
Perfino la radio o la televisione, se non sono connesse correttamente, non trasmettono immagini o suoni. Com’è scorretto, d’altra parte, che i monaci la facciano tanto facile. Non vedo altro che monaci con le vesti in disordine e che non sanno nemmeno sedere in zazen o fare la questua.
I monaci cercano disperatamente di tirare avanti praticando in modo fasullo gli insegnamenti del Buddha. E i laici sperano di ricavare qualcosa quando seguendo queste pratiche fasulle dei monaci. Guadagnarsi la vita con pratiche devozionali imparate a memoria, cosa può avere a che fare con l’insegnamento del Buddha?
Ai monaci piace parlare delle vecchiette cui leggono i sutra: “La nonnina lì viene a cercare conforto da me”. Non parlare così a cuor leggero – gli idioti dovrebbero tenere la bocca chiusa!
I monaci oggi dicono che hanno di meglio da fare che lo zazen. Dicono, Sawaki è superato.
Il Buddismo deve avere adito a qualcosa di cui né il comunismo né la democrazia possono facilmente non tenere conto. E deve essere qualcosa che è in grado di portare dove non possono portare né il comunismo né la democrazia. Se solo i fronzoli di cui i Buddisti lo hanno caricato non portassero così fuori strada.
Ai monaci piace chiedere: “Che ne sarà in futuro del Buddismo?” Ma chi ha detto che il Buddismo è già arrivato alla fine? Chi dice che Shakyamuni e Bodhidharma erano degli idioti? Non si tratta proprio dei monaci che non hanno nessun senso della via e che sono degli idioti? Ma dal momento che non lo posso dire in questi termini, preferisco chiedere di rimando, “Che dire di tua moglie e dei tuoi figli, credono in te o no?”
Un monaco Zen è uno che conduce una vita libera, che fa perno sulla via del Buddha.
Il vero pellegrinaggio [shukke], comporta il riconoscere il vero sé che non si può contaminare. Significa crearti la tua vita in modo tale che riempie tutto l’universo.
Liberarsi di tutti i fronzoli indiani e di tutti i miti cinesi e praticare solo il puro contenuto dell’insegnamento del Buddha – questo è vivere una vita Zen.
Se non facciamo attenzione, degli spettatori si infiltreranno tra le persone religiose. E quando compare uno spettatore, le cose non sono più come dovrebbero essere. Trasformano la religione in un teatro. Ma se diciamo, “Niente più spettatori – a ognuno il suo problema!” allora cadiamo in errore in base al Piccolo Veicolo.
L’ascetismo non è altro che una ricerca di stimoli. I monaci del passato o cercavano questi stimoli o erano semplicemente dei buoni a nulla. Tutto questo non ha niente a che vedere con la religione.
Qualcuno ha detto, “Io resto non sposato!”. La gente si maschera in tanti modi diversi.
Qui non sono graditi giochi di prestigio. Se non stiamo attenti, la religione rischia di diventare uno spettacolo di magia.
“Nessuno può stare nello stesso posto dove stai tu”. Questo significa, niente spettatori! Dovunque appaia uno spettatore, le cose si esauriscono velocemente. Samadhi non è una svendita.
Se i monaci non stanno attenti, cominciano a dare spettacolo. E in questo recitano veramente una commedia! In altri tempi c’erano ancora grandi attori che capivano qualcosa della vera recitazione, ma oggi è difficile trovarli. In ogni modo, anche quando i grandi attori recitano, sono sempre solo attori.
In questi tempi la dignità dei monaci è solo la recita di una dignità.
Quando perdiamo di vista l’incomparabile saggezza, cominciamo a confrontare le nostre capacità con la gente comune. Semplicemente avere fede nell’incomparabile saggezza. Non lasciarti prendere per il naso dalle capacità comuni.
Sai cosa significa non essere niente di speciale nel senso comune del termine, ma devi capire che nel mondo della religione, quelli che sono considerati qualcosa di speciale non sono niente di speciale.
Quali sono le tue vere motivazioni? Prima o poi te lo dovrai chiedere onestamente. Non è che qualche volta ti trasformi inconsapevolmente in un attore interessato solo alla sua esibizione? “Soltanto tu lo puoi capire. Gli altri non possono nemmeno accorgersene”. Quando si tratta di spettatori, non ha niente a che vedere con il Buddha-dharma.
“Ma volevo solo fare qualcosa di buono”. Qualcuno dice questo genere di cose. Hanno qualche idea di cosa significa “qualcosa di buono?” Probabilmente credono, nella loro stupidità di gruppo, che qualcosa è buona quando ti procura elogi dagli altri.
I monaci oggi vogliono fare qualcosa per la società: danno il denaro dei ricchi ai poveri e recitano la parte dei misericordiosi. Questo non ha niente a che fare con il Buddha-dharma. L’insegnamento del Buddha lo puoi praticare solo per conto tuo.
Quando sorgono delle organizzazioni non è più religione ma business.
C’è una cattiva azione che si chiama “fare del bene”. Per qualcuno, fare del bene è solo un ornamento.
Quando qualcosa si riferisce all’insegnamento, e al tempo stesso è anche questione di allargare il business, qualcuno deve avere fatto un po’ di confusione.
Quando una moltitudine di monaci, nei templi principali, legge ad alta voce e velocemente lo Shōdōka,, i pellegrini sono sopraffatti dalla soggezione. Non ho idea di che cosa ci sia che ispiri soggezione, ma in qualche modo sono tutti sopraffatti dalla soggezione. I monaci si riuniscono insieme solo perché vogliono l’ordinazione, e i templi principali fanno affari raggruppando questi monaci. Lo stesso è vero anche nei templi in Cina. E’ così che fanno affari – senza riconoscere gli affari come affari.
L’insegnamento del Buddha in questi tempi è decaduto perché la pratica è decaduta. La gente proprio non riesce a mettersi in testa che la pratica stessa è il risveglio.
Perché il Buddismo giapponese è inutile? Perché in Giappone c’è la maggior quantità di tesori Buddisti, ma non c’è la pratica. E dove non c’è la pratica, non c’è il Buddha-dharma. Anche se lì c’è il seme dell’insegnamento di Buddha, non può cominciare a funzionare finché non è portato a germogliare mediante la pratica.
Dicono che il Buddismo in Tailandia, Ceylon e la Cina si attiene rigorosamente alle regole e ai precetti. Eppure l’insegnamento Buddista lì è vuoto come nel Buddismo giapponese. Solo le consuetudini sono diverse: consuetudini Hinayana.